Descrizione
IBN Editore
208 pp.,
17 x 24 cm
Foto inedite
L maggior parte dell’ampia dell’ampia saggistica che ha trattato l’intervento dell’Aviazione Italiana a fianco delle forze del Gen. Francisco Franco, forse per esigenze di opportunità, si è spesso limitata a dare trattazione delle azioni degli aerei da “caccia”, lasciando solo dei cenni sul “bombardamento”.
Questo testo, invece, partendo dalle fonti primarie reperite negli archivi storici delle Forze Armate e dell’Ordinariato Militare in Italia, lette in maniera “incrociata” con altre fonti documentali quali i diari di chi, come Galeazzo Ciano, visse questa campagna militare dal punto di vista “diplomatico” e gli articoli della stampa nazionale e estera, che la prima volta nella storia diveniva parte attiva nei conflitti armati, pone in luce sia alcuni accadimenti storici relativi alle azioni di guerra, sia delle precise responsabilità circa i bombardamenti effettuati anche su popolazioni civili.
Barcellona e i suoi bombardamenti, ordinati personalmente da Mussolini come “messaggio non scritto” di risposta all’Anschluss di Hitler, costituiscono un episodio cui è dedicata particolare attenzione.
L’Aviazione Legionaria da bombardamento è il risultato di un eccellente lavoro di archivio che dedica la sua attenzione alla poco conosciuta storia degli aviatori italiani che parteciparono in prima persona al conflitto civile spagnolo. L’autore, Edoardo Grassia, ci propone una minuziosa analisi non solo del sistema organizzativo militare e dei principali mezzi della Regia Aeronautica Italiana dell’epoca, ma precisa anche la situazione politica e le ragioni per cui l’Italia fascista di Benito Mussolini decise di appoggiare attivamente il bando nazionale di Francisco Franco. Attraverso la guida di studiosi del conflitto civile spagnolo come Gabriele Ranzato, Emilio Gentile o Hugh Thomas, l’autore introduce l’intervento italiano nella penisola Iberica, accentrando l’attenzione sopratutto sulla componente aeronautica che qui sperimentò la tecnica del bombardamento come mai si era svolta prima in un conflitto. Prima di affrontare la minuziosa analisi dei singoli reparti che parteciparono al conflitto, Grassia puntualizza con accuratezza lo stato preparativo dell’Italia poco prima di dar inizio all’operazione Spagna. Il mezzo aereo rappresentava all’epoca la grande novità del panorama bellico: le campagne di Libia del 1932 e d’Etiopia del 1935 furono i primi campi di sperimentazione dell’aviazione italiana che, durante la decada degli anni Venti, progredì considerevolmente grazie alle nuove tecniche di costruzione ed alle proposte di pensatori dell’aviazione come Giulio Douhet ed Amedeo Mecozzi. Fu specialmente la corrente “douhettiana” ad incentivare l’uso dell’aereo da guerra per i bombardamenti non solo per la loro capacità distruttiva, ma anche per la pressione psicologica che arrivarono ad infondere tra la popolazione civile. La partecipazione al conflitto passò dall’essere una semplice dimostrazione di “superiorità militare italiana” ad un vero e proprio dispiegamento di forze e mezzi – fra cui appunto quello aeronautico che Mussolini definì “il migliore del mondo” – che rimase con il nome di CTV (Corpo Truppe Volontarie) sino alla fine del conflitto nell’aprile del 1939. La recente storiografia ha assimilato la guerra civile spagnola come campo di sperimentazione delle armi, tecniche e mezzi che poco più tardi caratterizzeranno il secondo conflitto mondiale. L’Italia partecipò attivamente nella penisola Iberica non solo per trasmettere fiducia – così come sostiene Grassia – all’alleato tedesco, ma anche per dimostrare alle altre nazioni la sua capacità bellica. Nonostante ciò, la Spagna “cattiva maestra” fu l’ennesimo sforzo militare di un paese che uscì debilitato ed impreparato di fronte ai futuri compromessi militari che Mussolini avrebbe affrontato nel 1941.
TOMASONI Matteo (Università di Valladolid), «Letture: GRASSIA, Edoardo, L’Aviazione Legionaria da bombardamento: Spagna 1936-1939, Roma, IBN, 2009, pp. 208», Diacronie. Studi di Storia Contemporanea [on-line], 07/08/2010,
URL:<http://www.studistorici.com/2010/08/07/7141/
Un aspetto del conflitto civile spagnolo che, infine, viene messo in evidenza riguarda le responsabilità di ammanco di materiale bellico dovuto allo svuotamento delle scorte di magazzino e dell’arretratezza militare italiana dovuta alla scarsa lungiminaranza di investire nella ricerca verso il futuro impiego della Regia Aeronautica nella Seconda Guerra Mondiale ormai imminente.
Grassia