Descrizione
IBN Editore
99 pp., 17 x 24 cm; Illustrato
Sulle vicende militari italiane del secondo conflitto mondiale esiste una serie di vere e proprie leggende che hanno trasformato la storia di quella guerra in una sorta di favola.
La II Guerra Mondiale è accertata dalla vulgata come il conflitto affrontato dagli italiani, unicamente con le scarpe di cartone, i bidoni di benzina pieni di acqua e i carri armati “scatolette di sardine”.
Anche l’apporto dato dalla Regia Aeronautica allo scontro ha risentito in maniera pesante di un approccio a quelle vicende che spesso falsa la verità dei fatti.
Sono molti a credere ancora oggi, che l’Arma Azzurra, abbia preso parte alla II Guerra Mondiale con una dotazione di velivoli risalenti alla Grande Guerra.
La realtà è ben diversa: in quegli anni, la sperimentazione aeronautica in Italia, pur non raggiungendo i risultati dell’alleata Germania, diede alcuni frutti di rilievo. L’industria aeronautica nazionale, malgrado alcune pecche, prima fra tutte l’incapacità a produrre un potente motore di originale progettazione e costruzione interamente nazionale, esperì vari tentativi per fornire velivoli e armi che fossero idonee a competere con quelle in uso al nemico.
Questo volume indaga proprio su quelle che furono “le armi segrete della Regia Aeronautica”, ovvero fino a che punto arrivò, in Italia, la sperimentazione in campo militare aeronautico.
Lembo D.